Con Vito Pavia oggi si apre la sezione "Conosciamo" dedicata agli artisti di MW...
partiamo subito!
mi chiamo Vito Pavia ho 25 anni, in questo momento vivo a Valencia (Spain) e mi guadagno da vivere facendo il creativo di pubblicità (art director).
1- quando e dove produci la tua arte?
Non c'è uno spazio fisico piuttosto che un altro che stimoli la mia creatività, tutto il processo di creazione si svolge nella mente e non c'è un quando, a volte in una collina, a volte sulla tazza del water, per la strada, al lavoro o quando non posso dormire la notte. L'intuizione creativa anche se" razionale" avviene per casualità, ci si ritrova nel momento x, nel posto y pensando a qualcosa, l'insieme delle variabili mista all'esperienza umana dell'individuo dà l'idea per la creazione.
Una volta che la mente sa esattamente qual è l'immagine, cerco un setting, faccio la foto e poi passo diverse ore davanti al computer perché il risultato finale si avvicini il più possibile a quello che ho pensato.
2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?
è difficile stabilire qual è la "migliore" o la più rappresentativa opera prodotta, penso che c'è ne sia una per ogni periodo.
per l'esposizione di MyWorld ho selezionato le foto più rappresentative di questo determinato momento della mia vita e della mia produzione attuale.
allego una collezione di ritratti che significano un periodo rappresentativo della mia produzione.
3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?
La mia ricerca è il frutto delle connessioni che le persone e il mondo esterno creano con me, cerco di rappresentare quello che sento, il risultato di un'esperienza.
Condivido la ricerca con il mondo che mi circonda, anche se la fase di creazione e produzione preferisco farla da solo; andare a fare foto è come andare a pescare, sedersi solo su una roccia e stare lì ore a pensare, solo tu e il mare.
4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?
Anche se le foto che presento in MyWorld sembrano tristi, sofferenti o violente, non vivo l'arte come sofferenza, anzi è uno spazio di evasione dalla mia realtà che permette di unire la mia capacità visiva con la sensibilità della foto.
Il periodo più difficile è quello che vivo con il mio lavoro quando devo mettere in pratica le mie capacità per vendere qualcosa di moralmente sbagliato.
5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?
l'incontro con altre persone, non per forza artisti, a volte più artisti di quello che pensano, gente che stimo molto. Uno di questi è un pittore valenciano schivo e con molta esperienza, Carlos Casamayor; il punto di vista del suo realismo pittorico ha stimolato un grande cambiamento nella mia visione della fotografia.
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