20 agosto 2009

mostra di Luca Bidoli a Caerano San Marco (Tv)

La mostra di Luca Bidoli inaugura le sezioni "mostre" e "news artisti My World" dedicate appunto agli eventi degli artisti partecipanti a My World - seconda edizione.
speriamo di poter esserci, Luca!


Luca Bidoli
Straziami ma di baci saziami+Ascensione del cane al cielo
a cura di Carolina Lio e Carlo Sala

dal 26 settembre al 25 ottobre 2009

inaugurazione: 26 settembre ore 17:30

luogo: fondazione VILLA BENZI ZECCHINI - Caerano San Marco (TV)

La mostra è visitabile dal Lunedì al Venerdì dalle 15.30 alle 18.30; Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Ingresso libero.

Negli storici spazi della Fondazione sarà ospitata una selezione delle opere più rappresentative delle ultime due serie di lavori dell'artista: “Straziami ma di baci saziami” e “Ascensione del cane al cielo”, sviluppate rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Tema apparente di entrambe è la figura del cane, che viene rappresentato in modo quasi ossessivo in tutte le tele. Il cane è però solo preso a pretesto per trattare la standardizzazione del comportamento umano rispetto al mondo naturale e animale. Questo è permeato dalla necessità di affermare la supremazia dell'uomo attraverso l'esercizio di un controllo totale e continuo sugli altri esseri viventi.

Il cane, preso come simbolo per un rapporto particolarmente intimo col genere umano, viene così estraniato da ogni contesto e rappresentato immerso in un fluido monocromo e decontestualizzato. Gli viene tolta volontà e personalità, diventa un soggetto di studio, quasi una cavia spesso rappresentata con la testa tagliata o il corpo diviso in due parti distinte. Questo sezionamento è metaforico della repressione che viene effettuata sull'animale in modo da piegarlo e modellarlo fino a diventare quasi un arredo.

La levitazione priva di gravità con cui i soggetti vengono rappresentati, sottintendono però anche dei richiami mistici e cattolici richiamando con la parola “ascensione” all'idea della resurrezione. Da un lato si tratta di un'ulteriore umanizzazione della natura visto che l'atto del risorgere presuppone anche il perdono di un peccato originale prettamente umano, dall'altro mistifica il soggetto animale e lo fa diventare il martire di una religione animistica che nella sua ascesa si libera di un senso di schiavitù e vischiosità che si sente nella vernice fluida e corposa dello sfondo.

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