27 marzo 2009

conosciamo: Sara Spoladore

1- quando e dove produci la tua arte?

il luogo non ha importanza, direi ovunque io vada trovo elementi e spunti per le mie fotografie in quanto la maggior parte del mio lavoro fino ad ora si svolge per lo più all'aperto piuttosto che in studio, i periodi di produzione variano abbastanza, posso passare anche mesi nel buio totale senza produrre e momenti di lavoro continuo.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

difficile decidere quale sia la mia opera più rappresentativa, in quanto il mio lavoro si divide in periodi completamente differenti l'uno dall' altro, che variano dal soggetto stesso della foto al tipo di stampa. Posso comunque dire che il lavoro a cui sono più affezionata è quello che ho portato alla Biennale di Alessandria.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

mi ritengo completamente solista. A partire dall'idea iniziale di un progetto, tendo a non seguire suggerimenti, per quanto possano migliorare il mio lavoro; non lo sentirei più del tutto mio, quindi posso considerarmi del tutto solitaria.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

Non ho incontrato (almeno finora) momenti difficili nel mio breve percorso di lavoro; le difficoltà, ad essere sincera, più che nel produrre le incontro nel momento in cui mi trovo a spiegare e raccontare la mia opera.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

il punto, più che di svolta direi di stimolo, che mi ha fatto crescere e soprattutto maturare, è stata alla mia prima mostra fotografica dove sono stata messa a confronto con fotografi professionisti e giudicata dagli stessi.

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