20 febbraio 2009

conosciamo: Luca Macauda

1- quando e dove produci la tua arte?

Potrei rispondere all’interno di uno spazio, con la musica o il silenzio; penso però che le idee possano prendere forma anche sul treno per Brescia dopo un pomeriggio passato a girovagare per le gallerie di Milano.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

Ogni opera può essere la più rappresentativa, perché è testimone del periodo che l’ha generata.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

Mi ritengo un solista per tutto ciò che ha bisogno di solitudine e intimità. Non riesco ad immaginare amici (artisti o no) che entrano ed escono dal mio studio/casa durante la creazione di un mio lavoro. Per il resto penso che gli artisti abbiano sempre bisogno di condivisione, confronto e scambi di idee.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

Ogni momento che precede il buon esito di un lavoro.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

La mostra di Chuck Close all’American Accademy di Roma nel 2002 rivoluzionò il mio modo di lavorare. Ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi.


Nessun commento: