Francesca Perani, classe 1972, vivo e lavoro tra Bergamo e Torino.
Mi crogiolo tra architettura, design e fotografia.
1- quando e dove produci la tua arte?
Ognidove e ogniquando, di giorno con la mia Canon, di notte al pc.
2- quale ritieni sia l’opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?
Generalmente sono attratta dalla straordinarietà dell’ordinario. Ritraggo piccole storie a dimostrazione di quanto la quotidianità sempre più aspra sia ricca di immagini vincenti.
Da qualche anno il mio interesse si rivolge al mondo distruttivo costruttivo dei cantieri edili. Una dimensione ricca di contrasti, luci naturali e corpi in movimento, sofferenza e rinascita.
3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni una solista?
Senza dubbi una solista?
4- qual è stato, se l’hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?
Tutte le volte che il mio superego mi abbandona
5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?
Certamente la fotografia si è dimostrata negli anni lo strumento più diretto e naturale per esprimere quell’esigenza di arte che aveva bisogno di manifestarsi ma il punto di svolta è avvenuto 2 anni fa attraverso il confronto sempre più dinamico con altri artisti in rete.
2 commenti:
mmmmmm
anche i buchi possono parlare!
interessante....
mi ha ricordato qualche cosa di astratto -bonviini, l'universo senza angoli, il nero che ci riempie, poichè il mondo cade e cade disperatamente
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