28 febbraio 2009

conosciamo: Roberto Cesaro

Sono nato a Venezia 33 anni fa, sono laureato in lettere e faccio il bibliotecario a Quarto d’Altino.
Pratico lo skateboarding dal 1989 e faccio parte dell’Associazione Sportiva Mogliano HC Skateboarding, con cui ho realizzato lo skatepark pubblico di Mogliano Veneto (TV).

Ho collaborato con varie fanzine e giornali autoprodotti e con la rivista 6:00 AM Skateboard Culture Magazine.
Faccio parte del gruppo di autoproduzione editoriale Auteditori con cui nel 2004 ho pubblicato il racconto lungo Condominio Frontemare e nel 2006 il racconto illustrato Skate or die! Sempre con gli Auteditori ho partecipato a vari readings.
Nel 2006 ho vinto il concorso Coop for words nella sezione blog.
Nel 2007 ho vinto il concorso Subway letteratura con il racconto Isabelle Huppert più arrotondata.
Attualmente gestisco il mio personale blog scrivo e skateo con la cartilagine del ginocchio destro rosicchiata dagli anni.

Questionario:

1- quando e dove produci la tua arte?

Scrivo appunti a penna su quaderni e notes vari, ovunque mi trovi e mi venga in mente qualcosa che mi sembri interessante annotare.
Spesso scrivo a letto prima di dormire, o anche tra sonno e veglia, nel senso che mi addormento un po’ e poi mi sveglio e scrivo le idee concepite mentre mi stavo per addormentare... Tutto ciò è un po’ faticoso e scomodo perché spengo e riaccendo la luce molte volte, fin che crollo definitivamente.
Poi comunque lavoro sugli appunti davanti al pc, nel mio studio.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

Penso che ogni cosa che scrivo sia lo specchio di me in un determinato momento della mia vita. Premesso questo, sono particolarmente affezionato al racconto lungo Condominio frontemare, perché è forse la cosa su cui ho lavorato e investito di più, sia dal punto di vista artistico-creativo che da quello “promozionale”. È il primo libretto che ho pubblicato con il gruppo di autoproduzione editoriale Auteditori, e mi ricorda il primo intenso periodo di lavoro nel gruppo e tutte le energie impiegate per scrivere, produrre i libretti e cercare di farli arrivare al maggior numero possibile di lettori, attraverso pubbliche letture e altri canali di distribuzione e promozione.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

Scrivo da solo ma trovo indispensabile il confronto con la mia compagna e alcuni amici. Per me poi è molto importante sentire le opinioni di tutti i lettori, conosciuti e non, appassionati o meno di letteratura... Mi piace molto sentire dai lettori cosa gli ha trasmesso il mio lavoro.
Trovo inoltre indispensabile poter parlare di letteratura e arte in generale con tutte le persone che condividono queste mie passioni, a cominciare da chi mi sta più vicino.
Infine non potrei scrivere se non fossi ispirato dagli scrittori, musicisti, artisti in generale che amo, ma anche da tutte le persone sulla faccia della terra che fanno qualcosa che io ritengo particolarmente importante, innovativo ed interessante.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

Nel mio percorso artistico ho superato molti momenti difficili, ma non saprei stilare una graduatoria.
Posso però sicuramente dire che trovo molto difficile anche il momento che sto vivendo ora, perché sto faticosamente cercando un equilibrio tra il lavoro che devo svolgere per mantenermi e le mie passioni per la letteratura e lo skateboarding, che sono per me, in qualche strano modo, complementari.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

Siccome scrivere è il modo che ho trovato per stare al mondo, tutte le svolte della mia vita hanno influito sulla mia scrittura, quindi anche solo tentare di raccontare tutto sarebbe impossibile in questa sede.
In ogni caso, alcuni punti di svolta più strettamente artistici, sono stati sicuramente:
• pubblicare le mie prime cose sul giornale della scuola superiore e su una fanzine che producevo con alcuni amici skaters, ed avere quindi un primo rapporto con un pubblico di lettori;
• il contatto con alcuni gruppi impegnati sul piano politico-sociale: nel piccolo paese dove ho sempre vissuto, ma anche alla scuola superiore e poi all’università;
• il passaggio da una scuola tecnica, come la tanto sofferta ragioneria, alla Facoltà di lettere a Venezia, che credevo fosse un toccasana, mentre invece si è rivelato per molti aspetti una delusione: il primo approccio con la cultura letteraria accademica è stato molto difficile e per terminare gli studi ho dovuto per forza e con grande fatica elaborare una “strategia di convivenza” con quel mondo così distante dal mio approccio creativo alla letteratura;
• la fine degli studi e la scelta di dedicare le mie migliori energie alla scrittura, senza mai smettere di skateare;
• la fondazione del gruppo Auteditori con cui ho condiviso anni di confronto sulla scrittura, lavoro editoriale e attività artistica più ampia per la divulgazione delle nostre opere attraverso reading che coinvolgevano anche la dimensione musicale e visiva;
• infine il mio lavoro in biblioteca e la ricerca di un nuovo equilibrio in cui riuscire a scrivere e skateare oltre che stare in piedi economicamente...


20 febbraio 2009

conosciamo: Luca Macauda

1- quando e dove produci la tua arte?

Potrei rispondere all’interno di uno spazio, con la musica o il silenzio; penso però che le idee possano prendere forma anche sul treno per Brescia dopo un pomeriggio passato a girovagare per le gallerie di Milano.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

Ogni opera può essere la più rappresentativa, perché è testimone del periodo che l’ha generata.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

Mi ritengo un solista per tutto ciò che ha bisogno di solitudine e intimità. Non riesco ad immaginare amici (artisti o no) che entrano ed escono dal mio studio/casa durante la creazione di un mio lavoro. Per il resto penso che gli artisti abbiano sempre bisogno di condivisione, confronto e scambi di idee.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

Ogni momento che precede il buon esito di un lavoro.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

La mostra di Chuck Close all’American Accademy di Roma nel 2002 rivoluzionò il mio modo di lavorare. Ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi.


18 febbraio 2009

per il catalogo










cari artisti!
ormai vi stiamo tartassando di mail per ottenere il vostro materiale...
allora pubblico le informazioni necessarie al riguardo anche qui:

entro fine febbraio dovrete obbligatoriamente mandare la fotografia in qualità per la stampa (cmyk, 300 dpi, formato jpg o tiff) dell'opera che presenterete alla mostra MyWorld.
Questo perchè ci dovete dare il tempo di completare il catalogo e di mandarlo - eventualmente - in stampa.

Nel catalogo andrà anche una vostra fotina (una foto della vostra faccia).
Anche in questo caso mandatecela a 300 dpi, cmyk, jpg o tiff.


alcuni di voi hanno prontamente risposto all'appello...
prima riceveremo il materiale da voi e prima gli elaborati grafici potranno essere conclusi e disponibili!

buon lavoro!

15 febbraio 2009

ricerca materiali


stiamo ricercando i materiali per l'esibizione di Roberto Cesaro, en rico en i cola+Giorgia Tesser e del collettivo R.A.M. che apriranno la mostra l'11 aprile...

si tratta di due casse più una spia ed un videoproiettore...
pare che le casse ci siano, incrociamo le dita per il resto!

13 febbraio 2009

work in progress

stiamo preparando la locandina!
e anche una bozza di catalogo insieme a Benedetta Crippa

11 febbraio 2009

conosciamo: Gianmaria Giannetti

1- quando e dove produci la tua arte?

in una ex macelleria di Bari dopo una soddisfacente colazione.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

è difficile rispondere, forse l'opera che non farò mai.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

sono un solista che dialoga coi propri fantasmi colorati.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

sicuramente all'inizio avevo troppo energia che non riuscivo a trattenere. ora trattengo un po' il respiro, ma non troppo, non voglio morire adesso rischiando di alimentare il mito dell'artista che scompare giovane.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

tre cose: 1. un arcobaleno infinito... 2. l'apparizione della madonna. 3. un tentativo di suicidio finito bene.



7 febbraio 2009

Roby Cesaro legge ad Istrana


secondo appuntamento con l'arte ispirata allo skateboarding, sabato prossimo 14 febbraio nella piazza centrale di Istrana, dalle ore 17 in poi.
evento ideato da Nicola Nikof Favaro, che esporrà sue opere di grafica e pittura, insieme alle fotografie di Felix Piacca De Sena e Lorenzo Ferraro, e alle opere di Cristina Kre Vardanega.

Roberto Cesaro, artista scrittore di My World, leggerà alcune sue prose e poesie, intorno alle otto, in apertura del concerto psychobilly dei Rusti Cage.
non mancate!

6 febbraio 2009

conosciamo: Andrea Cerruto

Andrea Cerruto è nato a Modica nel profondo sud
dell'Italia, in questo momento vive tra Como e Modica.

1- quando e dove produci la tua arte?

quando? dalle ore 8 alle 13 e dalle 15 alle 19 tutti i giorni esclusa la domenica e i festivi..sarebbe tutto molto semplice purtroppo nel mio processo creativo non c'è un quando e ancora mi sfugge il concetto di tempo. dove? dipende, influisce molto il mio "nomadismo razionale" , ma preferisco sempre una casa/studio.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

Se sapessi qual è l'opera più rappresentativa della mia ricerca avrei risolto quasi tutto del mio lavoro. posso rispondere in seguito?

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

Mi ritengo un solista che condivide la ricerca con "Qualcuno" e credo fermamente nel confronto.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

Il periodo più difficile può essere sempre dietro l'angolo, meglio non disturbarlo.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

Ogni volta che intenzionalmente o per casualità mi sono spostato geograficamente, ma è ciò che penso io,anche qui il concetto di crescita mi sfugge come quello del tempo.

1 febbraio 2009

conosciamo: Manusch Badaracco

1- quando e dove produci la tua arte?

mi metto a dipingere appena posso e mi ritaglio settimane d’isolamento se il quadro lo richiede...
dipingo su di una piccolissima veranda in Milano Lambrate (è un balcone chiuso da vetrate) ma è molto romantica.

2- quale ritieni sia l'opera più rappresentativa della tua produzione o che preferisci?

“Gli occhi di Edo”è un opera molto vecchia ma è stata la prima che mi ha fatto distaccare dalla rappresentazione in senso stretto.

3- condividi la tua ricerca con qualcuno o ti ritieni un solista?

mi piace condividere, anche perché mi affascinano le ricerche e i pensieri altrui, anche se poi vado avanti un po’ a mulo per la mia strada.

4- qual è stato, se l'hai vissuto, il periodo più difficile del tuo percorso fino ad ora?

ne ho vissuti un paio: il primo è stato il quarto anno di accademia; ho avuto un blocco assoluto e stavo malissimo. il secondo è stato un anno fa quando ho deciso di intraprendere un percorso un po’ diverso rispetto a quello che facevo, cmq più o meno ogni tre quadri c’è sempre un momento di crisi, soprattutto se uno di questi tre piace particolarmente.

5- quali sono stati i punti di svolta che hanno fatto crescere la tua arte?

capire serenamente che l’unica cosa che mi fa star veramente bene è continuare la mia ricerca aldilà di tutto e abbandonare una vita per inseguire questa convinzione.